È stata l’emergenza sanitaria determinata dal Coronavirus a riportarci l’essenza e l’importanza di professionisti come gli infermieri. Il loro valore, infatti, è fondamentale nelle strutture di assistenza e sanitarie.

Gli infermieri devono abbinare le competenze tecniche e scientifiche a quelle relazionali e di empatia verso il paziente e/o l’ospite di cui devono prendersi cura.

Daniele Dalmasso

In GE.S.A.C. operano trenta infermieri. La stragrande maggioranza sono anche soci lavoratori della cooperativa. Dal 2017 lavora con noi, presso la struttura per anziani di Roccavione, Daniele Dalmasso. Gli abbiamo chiesto di parlare con noi del suo lavoro.

Daniele inizia con una citazione molto impegnativa che caratterizza la sua forte motivazione a svolgere una professione tanto delicata. “Albert Einstein diceva che ‘Senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia’. Questo nel mio lavoro è possibile viverlo quotidianamente”.

Daniele ha 35 anni, è cuneese e a Cuneo ha conseguito, nel 2010, la laurea in Infermieristica. Quella di lavorare nella cooperativa è stata una opportunità ed una scelta.

“Mi ha subito affascinato la filosofia della cooperativa, dove tutto è rivolto all’utente. Umanità prima di ogni aspetto tecnico. Il valore aggiunto in una società sempre più volta al guadagno, ai numeri. Preservare il fattore umano è per me fondamentale come motivazione professionale”.

Il periodo dell’emergenza COVID

Durante la pandemia, e per tutto il complesso periodo dell’evoluzione della stessa, Daniele operava a Cuneo presso la struttura di “Casa Famiglia”. Ha vissuto in prima persona le difficoltà, i disagi e il dolore determinati dalla situazione.

“Preservare il fattore umano è per me fondamentale come motivazione professionale. Durante l’emergenza COVID-19 è stato determinante non solo per sopravvivere, ma per crescere umanamente, professionalmente e come comunità. L’unita tra il personale e la motivazione hanno saputo ricompensare le infinite energie spese.”

Anche nel ricordo dei momenti più difficili degli ultimi anni Daniele è sicuro, coerente. Non nasconde i problemi che si sono presentati. Ha la lucidità di ricordare come le difficoltà siano state superate con il lavoro del gruppo.

Un Auspicio

“Per il futuro auspico ad una crescita consapevole della cooperativa. Che l’ultimo invalicabile muro tra operatore pubblico e privato venga abbattuto giungendo a quella sanità di indistinta qualità che tutti ci meritiamo”.

Conclude così, Daniele. Con un auspicio che non possiamo che fare nostro perché esprime in una frase una parte essenziale del nostro “sentire”.