Continuiamo a parlare con i nostri soci, a farci raccontare del lavoro in GE.S.A.C.. La storia di ognuno di noi è la storia della nostra cooperativa.

Abbiamo incontrato Isabella negli uffici della GE.S.A.C. a Cuneo, in via Roma. Era di passaggio in occasione dell’appuntamento con l’operatore del CAF Acli per la compilazione del 730. Così le ho chiesto se fosse disponibile a raccontare sinteticamente la sua storia in GE.S.A.C..

Ha iniziato subito, di slancio. “Sono Isabella Prato, una donna di 45 anni, estroversa, sensibile, mamma di Leonardo e Pietro, due ragazzi di 16 e 11 anni. Prima di acquisire il titolo di Operatore Socio Sanitario ho lavorato per 20 anni come commessa. Un lavoro che mi è sempre piaciuto, moltissimo.”

Quando il negozio ha chiuso Isabella ha dovuto fare una scelta. Non più giovane, senza certezze, ha deciso di investire nel proprio futuro. Così si è iscritta al corso per Operatore Socio Sanitario presso l’Enaip di Cuneo.

“In realtà non sapevo bene in che cosa consistesse questo lavoro…!” Continua Isabella. “Ho scoperto che è difficile. È difficile prendersi cura dell’altro ma allo stesso tempo appagante e con tante soddisfazioni se fatto con dedizione”.

A fine corso, nel 2016, Isabella entra a far parte della cooperativa GE.S.A.C. come OSS. Inizia così a lavorare nell’infermeria della Congregazione delle Suore di San Giuseppe, a Cuneo. Ora, da due anni, ricopre il ruolo di coordinatore OSS.

“Da quando è iniziata la pandemia, l’attenzione si è concentrata nel non portare in struttura il Covid. Nella infermeria vengono ospitate soprattutto consorelle anziane, molte ultra novantenni. Grazie ad un po’ di fortuna, e soprattutto allo splendido lavoro di gruppo, nel periodo più buio, in cui non vi era il vaccino, il virus da noi non è circolato!”.

Il ricordo di Isabella è vivo, recente, pieno. Ha vissuto il periodo più brutto della pandemia con una responsabilità diretta sul servizio, sulle ospiti e con le colleghe.

L’emergenza, e il modo in cui è stata affrontata, ha determinato una maggiore coesione del gruppo di lavoro. Il forte senso di unione che si è creato tra colleghe ha spinto a fare sempre meglio.
Isabella riflette su tutto ciò ed evidenzia come, questi anni difficili, abbiano confermato quanto sia importante la comprensione e l’empatia verso le persone. Ogni giorno si è confrontata con gli altri apprezzandone, pur nella diversità delle opinioni, la capacità professionale. Ha avuto, così, la conferma di quanto il rispetto delle diverse opinioni aiuta la soluzione dei problemi e l’assunzione di decisioni.

“Questo è quello che ho trovato anche in GE.S.A.C.: il rispetto dell’altro e la comprensione. Il fatto di non essere solo un meccanismo dell’ingranaggio della cooperativa, ma una persona che collabora insieme alle altre per la realizzazione di un progetto.” Queste le parole di Isabella a conclusione della nostra chiacchierata.